Michelangelo Buonarroti - Rime
290. Scarco d'un'importuna e greve salma
Scarco d’un’importuna e greve salma,
Signor mie caro, e dal mondo disciolto,
qual fragil legno a te stanco rivolto
da l’orribil procella in dolce calma.
Le spine e ’ chiodi e l’una e l’altra palma5
col tuo benigno umil pietoso volto
prometton grazia di pentirsi molto,
e speme di salute a la trist’alma.
Non mirin co’ iustizia i tuo sant’occhi
il mie passato, e ’l gastigato orecchio; 10
non tenda a quello il tuo braccio severo.
Tuo sangue sol mie colpe lavi e tocchi,
e più abondi, quant’i’ son più vecchio,
di pronta aita e di perdono intero.
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Michelangelo Buonarroti - Rime 290. Scarco d'un'importuna e greve salma Scarco d’un’importuna e greve salma, Signor mie caro, e dal mondo disciolto, qual fragil legno a te stanco rivolto da l’orribil procella in dolce calma. Le spine e ’ chiodi e l’una e l’altra palma5 col tuo benigno umil pietoso volto prometton grazia di pentirsi molto, e speme di salute a la trist’alma. Non mirin co’ iustizia i tuo sant’occhi il mie passato, e ’l gastigato orecchio; 10 non tenda a quello il tuo braccio severo. Tuo sangue sol mie colpe lavi e tocchi, e più abondi, quant’i’ son più vecchio, di pronta aita e di perdono intero.