VANITY OF VANITIES.
Le favole del mondo.
...
Read full text
Michelangelo Buonarroti - Rime 288. Le favole del mondo m'hanno tolto Le favole del mondo m’hanno tolto il tempo dato a contemplare Iddio, né sol le grazie suo poste in oblio, ma con lor, più che senza, a peccar volto. Quel c’altri saggio, me fa cieco e stolto5 e tardi a riconoscer l’error mio; manca la speme, e pur cresce il desio che da te sia dal propio amor disciolto. Ammezzami la strada c’al ciel sale, Signor mie caro, e a quel mezzo solo10 salir m’è di bisogno la tuo ’ita. Mettimi in odio quante ’l mondo vale e quante suo bellezze onoro e colo, c’anzi morte caparri eterna vita.
Tra le rime di Michelangelo forse una più di tutte racconta la fede nella Misericordia infinita di Dio, mostrando un artista non ribelle, ma pieno di passione e di speranza. I versi risalgono al 1555 e ben si accordano al cuore di questo artista nel quale traboccarono le virtù della fede, della speranza e della carità. Nelle prime due quartine Michelangelo si riconosce peccatore, ma figlio di un Dio che non rinuncia alla sua paternità continuando a ricolmare di grazie il figlio perduto. Nell’ultimo verso della seconda quartina inizia ad invocare Dio affinché lo liberi dall’amor proprio per diventare un vero discepolo.