Sapete perché si muore quando ti penetra una pallottola?
Perché il 70% del corpo umano è composto di acqua
Proprio come se venisse forato un serbatoio
Era solo uno scontro casuale che danzava lì in fondo al vicolo mentre passavo
O c'era un cecchino che mi osservava e contava i miei ultimi passi?
Si trattava di una pallottola vagante
O ero io un uomo vagante benché abbia già un terzo di secolo?
Si tratta di fuoco amico?
Come può essere
Se non ho mai in vita mia fatto amicizia col fuoco?
Pensate che sia stato io a mettermi davanti alla pallottola
o che sia stata lei a mettersi in mezzo?
Allora, come faccio a sapere quando sta per passare e in che direzione va?
Un incontro con una pallottola è un incidente nel senso convenzionale
Cioè ciò che avviene tra due macchine?
Il mio corpo e le mie ossa indurite ce la faranno a sfasciare le sue costole
E provocarne la morte?
O forse sopravvivrà?
Ha cercato di evitarmi?
Era tenero il mio corpo
e quella cosuccia, piccola come una mora, si sentiva femmina nella mia maschilità?
Il cecchino mi ha puntato senza preoccuparsi di appurare se fossi allergico alle pallottole di cecchino
e se si trattasse di allergia acuta, di quelle che possono essere fatali.
Il cecchino non mi ha chiesto il permesso prima di sparare, esempio lampante
della mancanza di civiltà che è diventata troppo diffusa di questi tempi.
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Sondavo la differenza tra rivoluzione e guerra quando una pallottola mi ha attraversato il corpo e ha spento una fiaccola accesa da una maestra delle elementari siriana in collaborazione con un rifugiato palestinese che aveva pagato con la propria terra per risolvere il problema dell'antisemitismo in Europa ed era stato quindi forzato ad emigrare in un posto in cui aveva conosciuto una donna che era come la memoria.
Una sensazione deliziosa, come mangiare un gelato in inverno o fare sesso senza protezione con una donna che non conosci in una città che ignori sotto l'influenza di cocaina, o…
Un passante mi dice metà delle cose che voleva dirmi quindi gli credo poi ci accoltelliamo come due amanti, una donna mi fa segno di seguirla e la seguo e facciamo un figlio che assomiglia al tradimento, un cecchino mi uccide e così muoio, il cielo precipita sui passanti e i turisti scappano, il cielo precipita sui passanti e il mio cuore non scappa, il cielo precipita all'insù e un poeta commette suicidio collettivo nella sua stanza, sebbene fosse da solo quella sera.
Quella sera l'oblio mi fece un'imboscata, quindi comprai la memoria di un soldato che non era ritornato dalla guerra, e quando, quando mi accorsi del difetto temporale, non potei trovare un luogo d'esilio adatto alla mia ferita, quindi decisi di non morire di nuovo.
La città è più antica delle memorie, la maledizione è trattenuta dalla malinconia, adesso il tempo è in ritardo ai suoi appuntamenti, le mura lo accerchiano di monotonia, la morte assomiglia alla mia faccia, il poeta si appoggia a una donna nella sua poesia, il generale sposa mia moglie, la città vomita la sua storia e io ingoio le strade mentre la folla ingoia me, mentre distribuisco il mio sangue agli estranei e divido una bottiglia di vino con la mia solitudine, vi scongiuro inviate il mio corpo per consegna espressa, distribuite le mie dita in maniera eguale tra i miei amici.
Questa città è più grande del cuore del poeta e più piccola della sua poesia, ma è abbastanza grande perché i morti si possano suicidare senza disturbare nessuno, perché i semafori possano fiorire nelle periferie, perché un poliziotto possa diventare parte della soluzione e le strade meri sfondi per la verità.
Quella sera, mentre il mio cuore inciampava, un donna di Damasco mi trattenne e mi insegnò l'alfabeto del suo desiderio, ero perduto tra Dio che il saggio aveva piantato nel mio cuore e Dio che avevo toccato nel suo letto,
quella sera
mia madre era l'unica a sapere che non sarei ritornato,
mia madre era l'unica a sapere,
mia madre era l'unica,
mia madre.
Ho venduto i miei giorni bianchi al mercato nero e ho comprato una casa che guarda sulla guerra e la vista era talmente meravigliosa che non ho potuto resistere alla tentazione, quindi la mia poesia ha deviato dagli insegnamenti del saggio e i miei amici mi hanno accusato di isolarmi, ho spalmato il khol attorno agli occhi e sono diventato più arabo, in un sogno ho bevuto il latte della cammella e mi sono svegliato poeta, guardavo la guerra come il lebbroso guarda gli occhi dei sani e sono arrivato a verità spaventose sulla poesia e sui bianchi, sulla stagione delle migrazioni in Europa, e sulle città che ricevono turisti in tempo di pace e mujaheddin in tempi di guerra, sulle donne che soffrono troppo in tempi di pace e in tempi di guerra diventano carburante per il conflitto.
In una città ricostruita come Berlino si cela un segreto che tutti conoscono, cioè che…
No, non starò a ripetere quello che già si sa, ma vi dirò qualcosa che non sapete: il problema delle guerre non è chi muore, ma chi rimane vivo dopo la guerra.
Era la più bella guerra mai vissuta in vita mia, piena di metafore e di immagini poetiche, ricordo che sudavo adrenalina e pisciavo fumo nero, che mangiavo la mia carne e mi bevevo le mie grida, la morte con il suo corpo macilento si appoggiava alla distruzione commessa dalla sua poesia e si ripuliva il coltello nel mio sale, e la città lucidava le mie scarpe con la sua sera e la città sorrideva e la città contava le dita del mio dolore lasciandole poi cadere sulla strada che a lei conduceva, la morte piange e la città ricorda i tratti del suo assassino e mi manda una coltellata per posta, minacciandomi di felicità, e appende il mio cuore ad asciugarsi con il bucato lì tra due ricordi, e l'oblio mi attira verso me stesso, profondamente verso me stesso, profondamente, tanto ché la mia lingua cade sul mattino e i balconi precipitano sulle canzoni, i veli delle donne sui baci, le strade secondarie sul corpo delle donne, i dettagli delle strade sulla storia, la città cade sui cimiteri, i sogni sulle prigioni, i poveri sulla gioia, e io cado sulla memoria.
Quando divenni membro del Sindacato dei Morti, i miei sogni migliorarono e cominciai a praticare liberamente gli sbadigli, e nonostante cantassero i tamburi della guerra accanto al mio corpo gonfio avevo un sacco di tempo per fare amicizia con un cane randagio, che decise di non mangiare il mio corpo nonostante la fame, e si accontentò di dormire ai miei piedi.
Un certo numero di persone cercarono di trascinarmi via, ma il cecchino si mise a litigare con la sua pistola quindi cambiarono idea, era un uomo d'onore il cecchino, lavorava onestamente e quindi non sprecava tempo o persone.
Quel piccolo foro
che rimaneva dopo il passaggio della pallottola,
mi svuotò dei miei contenuti
tutto fuoriuscì delicatamente
I ricordi
I nomi degli amici
La vitamina C
I canti nuziali
Il vocabolario arabo
La temperatura di 37 gradi
L'acido urico
Le poesie di Abu Nuwas
E il mio sangue
Il momento in cui l'anima inizia a fuggire da quella piccola porta aperta dalla pallottola, le cose diventano più chiare, la teoria della relatività si trasforma in qualcosa di lampante, le equazioni matematiche che un tempo afferravamo vagamente diventano semplici, ci ricordiamo i nomi dei compagni di classe dimenticati, la vita improvvisamente si illumina in dettaglio perfetto, la nostra cameretta, il latte della mamma, il primo tremante orgasmo, le vie del campo rifugiati, il ritratto di Yasser Arafat, il profumo del caffè al cardamomo dentro casa, il suono della chiamata alla preghiera del mattino, Maradona in Messico nel 1986 e tu.
Come se stessi mangiando le dita della tua amata o succhiando un cavo dell'elettricità, o come se ti stessero inoculando contro le schegge, come se tu fossi un ladro di memoria, vieni, abbandoniamo la poesia, diamo in cambio le canzoni dell'estate per le garze e le poesie del raccolto per filo di sutura, lascia la tua cucina e le camerette dei bambini e seguimi per andare a bere il tè dietro ai sacchi di sabbia, il massacro ha spazio per tutti, metti i sogni nel ripostiglio e innaffia abbondantemente le piante sul balcone, perché la discussione con il ferro potrebbe andare avanti a lungo, abbandona Rumi, Averroe ed Hegel e portati dietro Machiavelli e Huntington e Fukuyama, e perché adesso ci servono, lasciati alle spalle la tua risata, la tua camicia celeste e il letto caldo e portati i denti e le unghie e un coltello da caccia, e vieni.
Butta via il Rinascimento e porta l'Inquisizione.
Butta via la civiltà europea e porta la Notte dei Cristalli.
Butta via il socialismo e porta Iosif Stalin.
Butta via le poesie di Rimbaud e porta la tratta degli schiavi.
Butta via Michel Foucault e porta il virus dell'AIDS.
Butta via la filosofia di Heidegger e porta la purezza della razza ariana.
Butta via il sole che splende ancora di Hemingway e porta la pallottola in testa
Butta via la notte stellata di Van Gogh e porta il suo orecchio tagliato.
Butta via la Guernica di Picasso e porta la Guernica vera con il suo odore di sangue fresco.
Queste sono le cose che ci servono ora, ne abbiamo bisogno per dare avvio ai festeggiamenti.
Traduzione italiana di Pina Piccolo dalla traduzione inglese di Catherine Cobham, rivista dall'originale arabo da Sana Darghmouni.
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